Circolano da un pò di tempo idee terroristiche relative a un possibile forte terremoto con epicentro Roma, in data 11 maggio 2011.
Si sa che molto spesso idee catastrofistiche generano un panico diffuso e la percezione che se una cosa viene ripetuta per molto tempo allora necessariamente accadrà.
Tutto ciò trova terreno fertile nella superstizione e nell'ignoranza, ma anche nell'incapacità delle istituzioni italiane di affrontare il problema in passato: ad esempio, nel caso del terremoto de L'Aquila del 6 aprile 2009, la scossa più forte è stata preceduta da uno sciame sismico durato mesi, e le istituzioni, pur essendosi riunite d'urgenza e constatato che la situazione fosse critica, non hanno saputo gestire le cose ed hanno addirittura minimizzato il tutto.
Questo ovviamente ha aumentato la sfiducia e lo scetticismo verso chi dovrebbe occuparsi della prevenzione di tali disastri naturali.
Però questo non vuol dire che i terremoti possano essere previsti.
Quantomeno non si possono prevedere con esattezza luogo e data.
Ma le mappe sismiche indicano in maniera molto chiara quali sono le zone con maggiore probabilità di accelerazione del suolo, quindi a maggior rischio sismico.
Tutta l’Italia è a rischio sismico. Tuttavia Roma è ubicata piuttosto ai margini della zona a maggiore sismicità della penisola e quindi ha una pericolosità sismica modesta. A parte piccoli terremoti locali molto rari, Roma risente dei terremoti dell’Appennino centrale e di quelli dei Colli Albani, che sono meno forti. Quelli dell’Abruzzo vengono spesso avvertiti a Roma e nei secoli passati alcuni terremoti molto forti procurarono danni anche nella capitale. Ad esempio la parte “mancante” del Colosseo crollò per un terremoto in epoca tardo-romana. Va detto però che la probabilità che avvenga un forte terremoto in Italia centrale in un qualunque giorno dell’anno è bassa, ma non è nulla.
Questo ovviamente vale anche per l’11 maggio 2011.
Il nome che è stato associato a questo ipotetico sisma è quello di Raffaele Bendandi.
Bendandi si basava su allineamenti di pianeti e altri corpi celesti, principalmente il Sole e la Luna, per prevedere i terremoti.
In pratica sosteneva che le forze che si generano a causa di questi allineamenti sono in grado di produrre i terremoti.
Forse a causa del fatto che Bendandi fosse un autodidatta, questa teoria non è mai stata pubblicata su riviste scientifiche, ma si presenta come una quantità molto eterogenea di appunti e disegni di cui è piuttosto difficile capire la reale attendibilità.
L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) sta collaborando con l’Istituzione culturale “La Bendandiana” per la raccolta e la catalogazione di questi scritti.
E soprattutto: dagli appunti di Bendandi non emerge nessuna previsione di un eventuale sisma a Roma per l’11 maggio di quest’anno!
La responsabile dell’istituzione, Paola Lagorio, ha più volte ribadito questo fatto.
Infine: le forze causate dai corpi celesti sulla Terra sono piccole rispetto alle forze interne, quelle determinate dallo spostamento delle placche.
Queste si muovono una rispetto all'altra con velocità che raggiungono i 10 centimetri all'anno; considerando le enormi masse che vengono spostate (quelle dei continenti e degli oceani) si può capire quali grandi energie possano essere sprigionate. Inoltre, gli allineamenti di pianeti si sono verificati spesso in passato senza che fosse mai trovata una corrispondenza con i grandi terremoti in Italia o nel mondo.
Per chi volesse sentire la voce degli esperti può guardare il seguente video:
http://www.youtube.com/INGVterremoti#p/u/0/KslHsZKGaqM
Nessun commento:
Posta un commento